I precari, il Ministro e il giornalista che non c’è

Voglio avere tutti i docenti in cattedra. I direttori regionali che non risponderanno a questo, un minuto dopo saltano.

Il Ministro Gelmini ha tenuto oggi la consueta conferenza stampa per l’inizio dell’anno scolastico. Sul tema dei precari ha detto una serie di cose standard e vuote. E poi ne ha aggiunta una che la dice lunga sulle capacità di questo Governo e sulla qualità del giornalismo italiano.

Non incontrerò i precari. Anche perché ad oggi non sappiamo nemmeno chi ha perso realmente il posto. Le persone che protestano lo fanno senza essere state ancora escluse.

A chi non ha la minima idea di come funziona la scuola può sembrare una frase sensata. E siccome nessuno dei giornalisti presenti ha obiettato alcunché ho avuto conferma che i giornalisti italiani che si occupano di scuola non hanno la minima idea di come essa funzioni.

Il fatto che il 2 settembre non si sappia se un insegnante inserito in graduatoria ha perso il posto o meno, vuol dire che non sono ancora state ultimate le nomine. Il 2 settembre non sono state ultimate le nomine. E questo per il Ministro è una cosa normale. Così normale che un paio d’anni fa minacciò di cacciare tutti quei direttori regionali che non avessero ultimato le nomine entro il 31 agosto.

Perché è così importante? Perché da ieri gli insegnanti sono a scuola e programmano il lavoro del prossimo anno. Per molte classi questo sta avvenendo senza l’insegnante – chessò – di lettere, di matematica o di entrambi. Le pare normale Signor Ministro?

15 pensieri riguardo “I precari, il Ministro e il giornalista che non c’è

  1. ho avuto conferma che i giornalisti italiani che si occupano di scuola non hanno la minima idea di come essa funzioni
    Grave anche questo, come le parole del ministro.
    Meno grave un altro dettaglio, ma è in quelli che si nascondono i diavoletti: non sappiamo chi sarà in cattedra, non lo sapremo ancora per parecchi giorni. Per lo più non si tratta di cattedre ma di spezzoni di cattedre. Significa che arriverà un insegnante precario che avrà otto ore da noi, cinque a 30 km di distanza, altre cinque a 20 km di distanza ma in altra direzione. Quindi, non possiamo fare nemmeno un abbozzo di orario. Quando sapremo tutto e avremo tutti gli spezzoni coperti, potremo metterci d’accordo con tutte le altre scuole di tutti gli altri precari (lasciando sempre un’ora in mezzo perché questi devono farsi ogni volta un viaggio) e potremo fare un orario. Sarà ottobre, presumibilmente. Per tre settimane andremo avanti a caso, senza poter programmare niente, senza nemmeno poter dire ai ragazzi quando si fa lezione la settimana prossima.
    Tutto normale.

  2. a) la Gelmini e’ stata messa li’ proprio perche’ essendo incompetente avrebbe lasciato mano libera a Tremonti per tagliare i soldi alla scuola (individuata da tempo come il perfetto connubio di Kasamatta Komunista e mukka da mungere) senza profferir verbo. Ergo da lei e’ inutile aspettarsi argomentazioni sensate. Non sta li’ per quello

    b) esiste un argomento sul quale i giornalisti italiani siano preparati?

    Tra i punti b) e a) c’e’ una connessione. Lascio all’astuto lettore trovare quale.

    1. Il ministro – come i giornalisti – rispondono della qualità del loro lavoro. A noi sprovveduti blogger il compito di segnalare inadempienze ed omissioni :-)

    2. Marco, altro che segnalare.. A volte verrebbe voglia di andarci giu’ pesante con la mazza da baseball

  3. Poi ci chiediamo perchè i giornali non vendono. Tranquilli comunque! purtroppo la maggior parte dell’elettorato che conta, cioè il 23,3% degli aventi diritto,si esprime per il PDL (ex AN compresi) fregandosene della “informazione”. Sono “tifosi” del berlusconismo perchè educati da 20 anni di drivinismo, velinismo, grandefratellismo,tronismo,ghedafismo ecc. Questo è il popolo che invoca il “capo” quando contrappone la costituzione reale a quella “dei formalismi” approvata nel 1948 e “ufficialmente” ancora in vigore. Povero Napolitano! che gli toccherà fare!
    A noi, gente di opinione (il 77% che non sceglie il berlusconismo,regolarmente suddivisi in 8-10 partiti, tranne la Lega) invece ci tocca Santoro (?), Floris, Report e al massimo, la Repubblica, Famiglia cristiana,a volte La stampa e pochi intimi dei vari blogger più avveduti.

  4. I giornalisti non sanno niente sulla scuola.
    I giornalisti non sanno niente di tutto.
    O meglio sanno così poco, quel tanto, che gli permette di scrivere il pezzo.
    Purtroppo è una deriva generale della professione di fronte al moltiplicarsi delle fonti informative, della velocità dei nuovi canali di diffusione.
    Sanno poco e non hanno più nemmeno il tempo per verificare quel poco.
    E mi dispiace, Champ, è un problema non di destra o di sinistra ma di qualità complessiva della categoria. Una delle peggiori caste che ci sono toccate in sorte

  5. In questo momento, però, ciò che maggiormente occupa la mia mente è l’idea che migliaia di lavoratori (della scuola ovviamente) abbiano perso il posto di lavoro. E non credo che la disoccupazione in Italia sia destinata, nè a breve, nè a medio termine, a smetter di crescere.

  6. quest’anno sono stata miracolata perché ho ottenuto il passaggio di cattedra e vado al liceo ad insegnare matematica e fisica, ma ho passato gli ultimi giorni nella vecchia scuola, un tecnico e due professionali accorpati per risparmiare sul Dirigente… molti colleghi dell’anno scorso non ci sono, per colpa della riduzione di orario e dell’eliminazione delle compresenze.e alcuni insegnanti che sono stati nominati hanno la l’incarico “fino a nuova convocazione”, cioè fino a quando il tar si pronuncerà sulla legittimità della riforma che la msg continua a chiamare epocale… la scuola comincerà con docenti che non sanno se resteranno fino alla fine dell’anno. con che spirito lavoreranno? qualche spezzone non è stato coperto, ma si può dar torto ad un povero cristo se non accetta un incarico di dodici ore in tre scuole diverse?
    i giornalisti non sanno nulla di tutto questo. leggono i comunicati stampa (magari quelli del miur) e ci scrivono l’articolo. su questo. e su tutte le altre cose che ci raccontano?
    mah!

  7. oltre a tutto quanto osservato anche nei commenti, vorrei far notare un senso che mi sembra di leggere in filigrana nelle due risposte del ministro. la prima segue la logica del processo breve: ti dico che devi fare tutto in pochi giorni e non importa che leggi e regolamenti non ti permettano di farlo. se non ci riesci la colpa è tua. la seconda: non protestate che magari a voi va bene. in fin dei conti che vi frega degli altri?

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