Sono completamente d’accordo a metà  con Sofri Jr.

Luca Sofri ha pubblicato sul blog il suo intervento alla Direzione Nazionale del Pd.

Luca Sofri è membro della Direzione grazie al fatto che sono stati riservati venti posti a persone direttamente scelte dal BVZW. Lo ricordo ai più distratti perchè alcuni lo hanno rimproverato per essere -in quell’intervento, ma forse non solo- troppo clemente con il BVZW e io concordo con il merito della critica, ma penso anche che da chi è in Direzione in “quota riservata al segretario”, non si possa pretendere di più. Anzi è apprezzabile quel minimo di riconoscenza e “fedeltà”, visto che ce ne sono fin troppi che si fanno mettere in un posto “a nome di…” e poi, fiutata la brutta aria, gli voltano le spalle.

Dell’intervento di Sofri Jr. condivido la sostanza politica e mi preoccupa che Veltroni (almeno a giudicare da quanto detto in tv e dalla sintesi delle sue conclusioni  disponibile sul sito del pd) l’abbia una volta di più (che Sofri Jr. mica è l’unico a dire quelle cose) ignorata. Riporto solo una chicca dell’intervento del Segretario: “si parla molto della Borsa di Milano, ma bisognerebbe parlare molto di più della borsa della massaia che va a fare la spesa”. Pensa il Pd di andare molto lontano mettendo in contrapposizione la Borsa e la borsa?

Non condivido invece quel continuo (a parte nelle ultime tre righe, ma in modo retorico) chiamarsi fuori del Sofri Jr. Mi infastidisce quell’uso del “voi voi voi…” per tutto l’intervento. Chi fa parte di una direzione nazionale di un partito, magari non sarà “tutto il pd”, ma è certamente parte del suo gruppo dirigente ed è quindi corresponsabile delle sue scelte (o non scelte).

Se invece si pensa di non poter incidere da quel luogo, ci si dimette e si fa posto a chi pensa di poterlo fare.

5 pensieri riguardo “Sono completamente d’accordo a metà  con Sofri Jr.

  1. A quelli che estraggono dalla propria tasca la solita saccocciata di verità per tirarla adosso al primo uditorio che capita e poi “lavarsene le mani”, mi verrebbe da dire: ma la lettera di dimissioni quando la scrivi? Serve la penna?
    “Sfido chiunque contesti l’attuale segreteria a dire a nome di chi parla. Dei voti ottenuti con un sistema elettorale senza preferenze? Gli unici qui dentro che parlano a nome di qualcuno sono coloro che hanno preso voti alle primarie dell’anno scorso”. Della serie: fai una domanda e datti una risposta. E poi taci. Io di peronaggi come Luca Sofri, in politica, non so proprio cosa farmene: non servono a nulla (anche per loro esplicita ammissione). Facessero (con umiltà, se gli riesce) il loro lavoro: alla politica oggi serve gente che recuperi il senso della parola umiltà, che sia coerente con questa virtù almeno nello stesso momento in cui la evoca (e nel discorso di Sofri è stata evocata). Che non si ammanti, ogni volta, di una presunta capacità di rappresentare il paese reale, ma che si sforzi, se ce la fa, al massimo, di rappresentare se stesso (e quel poco consenso in più di se stessi di cui si dispone, a proposito di voti e di chi è stato eletto). Ma da che pulpito…!

  2. Ma porello, quello nemmeno sa come ci è capitato lì. Io mi schiero con il giovane Sofri. Che se davvero dobbiamo pigliarcela con qualcuno (e dovremmo) dovremmo cominciare da quella base che parla parla, ma poi ha paura anche solamente di alzare il ditino e mormorare: io dissento. Nella realtà, poi, vale più il posizionamento che la sostanza. Ognuno, dunque, ha il Sofri che si merita. (e smettiamola di rosicare)

  3. Beh Sonia, non esageriamo. Tra tutti quelli con cui ce la si può prendere forse la base non è esattamente la parte da cui partire, no?

    E non è che se uno critca, vuol per forza dire che rosica. Altrimenti il tuo invito andrebbe rivolto innanzi tutto a Sofri Jr. :-)

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