Off Topic

Lo Scorfano ha scritto un altro bel pezzo dove parla di scuola partendo da un’esperienza concreta. Io avrò una deviazione professionale che mi porta costantemente a leggere i suoi racconti come allegorici, ma secondo me la sua era (e – sottolineo – voleva essere) per l’appunto una allegoria. Si comincia parlando di un ragazzino che non sa cosa sia il miele e si finisce col parlare di Pasolini e don Milani.

Mi viene in mente il Pasolini delle Lettere luterane (ma anche don Milani faceva discorsi del genere) che scirveva che la scuola non sapeva valorizzare la cultura contadina da cui provenivano i ragazzi, la mortificava, li voleva omologati a una cultura scolastica che li avrebbe spiritualmente assassinati. A me piacevano quelle pagine di Pasolini (e anche, in parte, quelle quasi simili di don Milani); ma oggi mi trovo a pensare che mi piacevano inutilmente. Perché la cultura “popolare” che i ragazzi portano in classe è tutt’altra ormai.

Leggendo il suo post mi è venuto in mente un commento che avrei a mia volta trasformato in un post su come attualizzare il pensiero pasoliniano da lui evocato. Una riflessione, la mia, che avrebbe voluto essere non tanto su cos’è oggi la cultura popolare, ma su come fare proprio fino in fondo l’insegnamento di Pasolini e don Milani ad essa collegato. Che poi mica è obbligatorio attualizzare tutto, ma questo a mio avviso sì.

Mi apprestavo a scrivere il mio pensiero, ma – come faccio sempre – prima mi sono letto i commenti già presenti. E ho scoperto che per me erano quasi tutti OT, Off Topic, fuori tema. Tutti tranne uno, quello di Ipazia. Tutti a parlare dell’allegoria come se fosse importante quella e non ciò che ci dice del presente. Tutti a discettare di quanto sia buono o cattivo il miele, di quanto sia tremendo (o sublime) che un ragazzo di quattordici anni non sappia cos’è il miele. E così ho rinunciato al commento (non al post che ne scriverò, non temete) e ho cominciato a chiedermi “perché?”.

La cosa che mi lascia perplesso è che questa cosa nei commenti (anche qui) capita spesso. Tu parli di una cosa che ti sembra importante e tutti a commentare su dettagli insignificanti.  E siccome succede spesso mi son trovato a dubitare di me. Avete presente quel motto? Se pensi che tutti intorno a te siano dei “diversi” forse dovresti prendere in considerazione l’ipotesi che il “diverso” sia tu. Ecco, la domanda è: e se fossi io e la mia ostinazione a concentrarmi sulle problematiche generali ad essere Off Topic?

Un pensiero riguardo “Off Topic

  1. Ho qualche considerazione, spero pertinente!
    Innanzitutto, vuoi mettere il sottile piacere di poter intervenire in una discussione che non hai iniziato, che non devi continuare, dicendo esattamente quel che vuoi (non importa se c’entri o no), solo battendo qualche tasto di una tastiera? Ecco come si diventa off-topic addict.

    La seconda è più generale: in un testo complesso e ricco di suggestioni come quello dello Scorfano, si attivano nel lettore moltissimi percorsi intellettivi, che sono quello del pensiero “maggiore” (per me, come per te: l’insegnamento pasoliniano) ma anche altri, da quelli minori (la bontà del miele) fino a vere e proprie madeleines proustiane.
    Il punto è che non sempre quello che è “maggiore” per uno è anche l’argomento più importante dell’altro. E a volte, una suggestione (non parlo necessariamente dei commenti al post dello Scorfano) può portare a riflessioni impreviste e molto interessanti.

    Aspetto di leggere il tuo post On Topic, adesso! :-)

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